Debenedetti, Proust e Montale : la polifonia inaudita di Riviera, amici - Normandie Université Accéder directement au contenu
Article Dans Une Revue Ermeneutica Letteraria Année : 2017

Debenedetti, Proust e Montale : la polifonia inaudita di Riviera, amici

Résumé

In Riviera, amici, written a few months after his seminal essay Proust 1925, the young critics-writer Debenedetti, though without stating it openly, puts into action the generative laws of À larecherche du temps perdu (intermittencies of the heart, motivation of proper nouns, artistic transfiguration of the landscape, metapoetic meditation...) by skilfully inserting these laws in the Italian linguistic-literary heritage. The narrator, a distressed writer, meditates on literary inspiration and the ineffable, following the Proustian model. In the rich dialogic texture of this story, he also integrates the poetic language of Ossi di seppia, thus offering an explicit tribute to Montale and proceeding with enthusi-astic “spiritual coexistence”. During his story telling, he is more and more a literary critics in action, theorising and exemplifying a Modern polyphonic poetics based on the underlying model of À larecherche du temps perdu, as well as, openly, the Ossi di seppia model. However, Montale, by denying their supposed “spiritual coexistence”, will not try to understand the value of such a complex narra-tive phantasmagoria. And he won’t be the only one: the innovative poetics of Riviera, amici, will, for decades, remain unheard, in the strictest sense of the term.
In Riviera, amici, scritto alcuni mesi dopo il suo fondamentale saggio Proust 1925, il giovane critico-scrittore Debenedetti, senza dichiararlo apertamente, sperimenta le leggi generative de À larecherche du temps perdu (intermittenze del cuore, motivazione del nome proprio, trasfigurazione artistica del paesaggio, riflessione metapoetica...) inserendole con sapienza nel patrimonio linguistico-letterario italiano. Il narratore, scrittore in crisi, riflette sull’ispirazione letteraria e sull’ineffabile seguendo il modello proustiano. Nel ricco tessuto dialogico del racconto egli integra anche il linguaggio poetico degli Ossi di seppia, rendendo a Montale un omaggio critico esplicito, mosso da una entusiastica «convivenza in ispirito». Nel narrare, egli si fa sempre più critico letterario in azione: teorizza ed esemplifica una Poetica polifonica della Modernità basandosi sul modello sottaciuto della Recherchee su quello proclamato degli Ossi di seppia. Ma Montale, smentendo subito la loro supposta «convi-venza in ispirito», non cercherà di capire il valore di una così complessa fantasmagoria narrativa. E non sarà il solo: la poetica novatrice di Riviera, amici resterà per molti decenni, in senso proprio ed etimologico, inaudita.
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Dates et versions

hal-02147122 , version 1 (04-06-2019)

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Citer

Viviana Agostini-Ouafi. Debenedetti, Proust e Montale : la polifonia inaudita di Riviera, amici. Ermeneutica Letteraria, 2017, Humanistica, XIII, pp.73-83. ⟨10.19272/201708001007⟩. ⟨hal-02147122⟩
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